“La cancellazione della memoria – sostiene Gianfranco, il proprietario – porterà alla distruzione della nostra dignità, dei nostri luoghi, della nostra storia. Io voglio semplicemente salvare la mia terra, voglio salvaguardarla da quanti vogliono aggredirla e deturparla, voglio, una volta per tutte, disintossicarmi dall’ ubriacatura di sviluppo, di uno sviluppo che non tollera regole, voglio, in poche parole, contrastare quelli che fino ad oggi hanno interpretato il ruolo delle guide indiane affascinate dai bianchi “.

Sono questi i concetti fondamentali sui quali l’ azienda agrituristica con le sue vigne, le cantine e i vini poggia i propri capisaldi, il proprio stile di vita. Tutto quello che ruota all’ interno dell’ azienda lo testimonia : il tran-tran quotidiano, i cibi, le bevande dal gusto antico, mai perso o omologato, i colori, i profumi, le tradizioni enogastronomiche ed artigianali, gli arredi e la tipologia edilizia scelta per gli alloggi, dislocati per lo più in una fitta boscaglia di alberi da sughero.

Ho dei gusti semplicissimi; mi accontento sempre del meglio.
(Oscar Wilde)